Ho sonno, devo dormire.
“Devo”, poi. Non mi pare ci sia una regola scritta sul dormire. Magari in qualche manuale medico c’è scritto che dobbiamo dormire, che ne abbiamo necessariamente bisogno, che in maniera insindacabile noi dobbiamo dormire mamma mia altrimenti moriamo perlamordiddio. Io però quei manuali non li ho letti, e quindi mi sono fatto un’idea, non precisa, ma cangiante, in continua evoluzione.
L’idea che mi sono fatto è che non sono un bravo dormitore, non ho mai imparato a dormire così come si dovrebbe fare (8 ore al giorno? non sono mica in ufficio, compa’). Quello che davvero mi frega è sempre il momento™: ogni sera, quando sono a casa, davanti al pc, alla televisione, alla Nintendo Switch (COMPRA NINTENDO SWITCH), a leggere un buon libro amazoniano (ah, l’odore dei pixel), arriva un momento™ in cui gli occhi iniziano ad assottigliarsi, lo sguardo tende all’infinito, il cervello è in attesa di una sola parola (Buonanotte); ma c’è un problema.
In analisi matematica, si dice che una funzione di variabile reale f(x) continua in un punto x0 del dominio, ha una cuspide in x0 se […] i limiti destro e sinistro del rapporto incrementale in x0 sono divergenti (tendenti a ±∞) con segno opposto.
Fonte: Wikipedia: Cuspide (matematica), 24 gennaio 2019 00:44
Il mio momento™ di sonno è una cuspide, è quel punto in cui sono un tutt’uno con Morfeo, in cui Morfeo è mio padrone e signore onnipotente, Morfeo è Big Boss, Morfeo è The Big Kahuna, Morfeo è Nick Cave che ti sussurra una ninna nanna mentre sorseggia Rye Whiskey.
Morfeo, però, è un figlio della merda, e mi guarda e sorride e mi guarda e sussulta e mi guarda e mi dice “Domani sono cazzi”, e allora il momento™ è finito, e il limite ormai tende a +∞.